Intervista a Patrizio Colnaghi istruttore degli Esordienti 2009

23/04/2021

Ciao Patrizio, sei arrivato a Cassina in estate per allenare una squadra di Esordienti 2009, ma la situazione pandemica non ti ha permesso troppo di stare sul campo, cosa pensi di tutto ciò che sta accadendo?

Purtroppo, stiamo vivendo un momento veramente difficile e sono rammaricato per i ragazzi che giustamente vorrebbero giocare e divertirsi, ma ritengo corretto che si debba tutelare per prima cosa la salute fisica di tutte le persone che ruotano nel nostro mondo. Correre rischi eccessivi per un allenamento o una partita è assurdo, già all'interno delle notizie che leggiamo e riceviamo ogni giorno troviamo numerosi comportamenti scorretti da parte di persone incoscienti che mettono a repentaglio la salute di tutti. Perciò, anche se a malincuore, è meglio aspettare ancora con pazienza per poi ripartire con maggior sicurezza per tutti.

Questa situazione sta privando i ragazzi delle emozioni che si possono vivere sul campo con gli amici e soprattutto rafforzare i legami con loro, com'è stato il tuo rapporto con il calcio fin da bambino?

Ho iniziato a giocare a calcio all'età di 10 anni e finché il fisico me lo ha consentito ho continuato a giocare, dapprima in società dilettantistiche come Monsignor Orsenigo, Melzo, Pessano, Cernusco e Truccazzano, poi con gli amici di sempre nel campionato decanale fino ai 40 anni. Dopodiché la passione per il gioco del calcio e la voglia di trasmettere l'amore per questo sport, mi hanno portato ad allenare in giro per la Martesana e a continuare ad aggiornarmi partecipando a corsi organizzati da diverse società professionistiche tra cui Monza, Inter e Atalanta.

Il ruolo dell'allenatore nasconde gioie e dolori, che idee ti sei fatto su questo ruolo?

Ritengo che noi allenatori per prima cosa dobbiamo essere educatori dei ragazzi e poi, solo successivamente, bisogna concentrarsi sulla parte tecnica e tattica. In questo io credo molto e mi ha fatto piacere ricevere, dai genitori dei ragazzi che ho seguito sino allo scorso anno, una targa con una dicitura che mi ha toccato il cuore. Non tutti però lo comprendono e nell'esperienze passate alcune volte mi sono trovato ad affrontare genitori, che criticavano determinate scelte in quanto non portavano vittorie e trofei.

Quest’anno festeggeremo il decennale della nostra Società, qual è il ricordo più bello del Cassina Calcio?

Purtroppo, essendo da poco tempo qui, visti i pochi momenti vissuti con la squadra e la mancanza di partite, non ho episodi da raccontare, ma spero presto di iniziare a vivere forti emozioni con questi colori.

 

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