Intervista ad Andrea Bertolotti allenatore della Juniores U19

08/04/2021
Ciao Andrea, sia questa stagione che la scorsa, il campionato è stato sospeso mentre la tua squadra era in testa al campionato, cosa vorresti dire a tutti i ragazzi che stanno vivendo questa pandemia?

È un momento difficile, soprattutto a livello sociale, ma come insegno ai miei, dobbiamo rispettare le regole. I ragazzi e tutti noi abbiamo voglia di ricominciare, di tornare alla normalità, appena le autorità ci daranno il via, recupereremo il tempo perso.

Lo sport ha una grande importanza sociale per ognuno di noi, te quando hai iniziato a giocare a calcio?

Ho iniziato che avevo 7 anni nell'U.S. Cassina e con la maglia arancio-verde ho fatto tutto il settore giovanile, conquistando anche un campionato Juniores nella stagione 1994/95, fino ad arrivare alla Prima Squadra che in quegli anni era un punto fermo della 1° Categoria, finché un grave infortunio al ginocchio mi ha costretto a smettere a 28 anni.

Ora hai la possibilità di conquistare il campionato Juniores, ma questa volta da allenatore, come è iniziata questa tua nuova avventura calcistica sulla panchina?

Ho mosso i miei primi passi da allenatore casualmente, era il 2011 ed era appena nato il Cassina Calcio, sono stato contattato perchè cercavano persone appassionate da inserire in questa nuova società e così ho iniziato come secondo allenatore nella categoria Esordienti, ma poco dopo, l'allenatore in prima per motivi lavorativi ha dovuto lasciare l’incarico, e quindi ha preso inizio il mio percorso di crescita, che mi ha portato a lasciare Cassina de' Pecchi dopo 4 anni, nei quali ho guidato Esordienti prima e Giovanissimi poi, per intraprendere un'esperienza unica: far parte dello staff tecnico degli Allievi Nazionali della Giana Erminio.

Vivere il calcio in una realtà professionistica e per di più in una categoria agonistica ti porta a vedere il mondo del pallone con occhi diversi, cosa ti ha lasciato questa esperienza?

È stata un'esperienza indimenticabile e ringrazio ancora mister Bassani Vitaliano e la Giana Erminio per l’opportunità di aver fatto parte dello staff. Allenare a certi livelli è faticoso e impegnativo, ma ti fa crescere, ti forma, e poi affrontare squadre come Inter, Milan, Atalanta, Brescia, Cagliari è una soddisfazione enorme. Confrontarsi con certe realtà, essere accolti nei loro centri sportivi, vedere come si comportano in campo e soprattutto fuori è un bagaglio che mi porterò sempre dietro. In questo mondo dove si incontrano ragazzi già nel giro della Nazionale, la parola d'ordine è intensità, dal momento che l'arbitro fischia l'inizio, si mette piede su acceleratore e lo si toglie solo alla fine, e tutto ciò che riesci a fare in partita è solamente frutto del lavoro duro svolto ogni settimana. Per avere soddisfazioni e risultati bisogna fare sacrifici, ma anche persone intorno che ti sostengano nei momenti più difficili, per questo dirò sempre grazie alla mia famiglia per avermi assecondato in questa esperienza che purtroppo mi ha visto rinunciare a del tempo proprio con loro.

Al termine di questa esperienza e in attesa di una panchina libera a Cassina adatta alle tue caratteristiche hai concluso un biennio all’Atletico Bussero. Cosa ti piace di questo mestiere?

Anche grazie al corso allenatori per settore giovanile nel quale ho ottenuto il patentino UEFA C posso affermare che ciò che fa la differenza in ogni squadra è il gruppo ed è proprio il rapporto che si crea con i ragazzi la cosa che da sempre mi piace di più nel fare l’allenatore. Esiste però anche un aspetto che mi piace meno ovvero l’esasperazione nella ricerca solo del risultato perché il gioco del calcio è anche molto altro.

Sicuramente uno di questi aspetti è la crescita sia umana che calcistica dei ragazzi, cosa provi nel vedere ragazzi che hai allenato raggiungere la Prima Squadra?

Una grande soddisfazione, l'obiettivo di noi allenatori del Settore Giovanile è anche quello, riuscire a valorizzare i giovani e portarne il più possibile in Prima Squadra. Andare a vederli e pensare che hai contribuito alla loro formazione calcistica, e non solo, è anche un po' merito tuo, e questo ti riempie di orgoglio.

Quest’anno festeggeremo il decennale della nostra Società, per te che hai guidato i Giovanissimi alla conquista di una Coppa Disciplina e un Campionato Primaverile, qual è il ricordo più bello del Cassina Calcio?

Non ho dubbi nel dire che il ricordo più bello deve ancora venire, vogliamo vincere il campionato Juniores e confrontarci stabilmente nella categoria Regionale. C'è un consiglio che voglio dare a tutti i ragazzi che ho visto crescere in questa società e che tuttora ne fanno parte: NON MOLLATE, se avete voglia di giocare, fatelo, non fatevi abbattere se giocate poco, se l'allenatore non vi vede, cambiate, trovate la categoria/squadra giusta per voi, ma continuate a giocare a pallone.

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